PRIMA VIENE L’ANIMA

Sono passati due anni, ma sembra un’eternità. Nell’Italia del federalismo fiscale e dellastraordinaria avanzata leghista al noralefd, tutto scorre a ritmi pazzeschi e in due anni è accaduto di tutto, proprio di tutto. Anche il flop al campionati mondiali di calcio in Sudafrica. Un’evoluzione nazionale piena di contraddizioni, scontri e paure con una scansione fortemente connessa alla crisi dell’economia globalizzata, nel pieno di una transizione che sembra infinita. È del 2008 il libro-intervista che, come un vestito, ho cucito addosso a Ettore Bonalberti, democristiano non pentito, ex braccio destro del leader forzanovista Carlo Donat Cattin, un testimone attendibile e ‘strategico’ della fine della DC che cambiò il destino del nostro Paese. Infatti, il libro s’intitolava ‘Dalla fine della DC alla svolta bipolare’. Nel frattempo Bonalberti alias Don Chisciotte per le onde dell’emittente milanese Radioformigoni, instancabile produttore di politica soprattutto nella fase preparatoria e quindi non militante, ha fondato l’Associazione Liberi e Forti (ALEF) lanciando un appello per l’aggregazione dei cattolici sparpagliati dopo la diaspora nei vari schieramenti esteso ai laici di buona volontà che vogliano salire sul treno della sezione italiana del PPE, Partito Popolare Europeo. I modelli di riferimento sono don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi, con altre opportune contaminazioni socialiste e liberali. Di fronte a tanto entusiasmo bonalbertiano provocato, ne sono sicuro, da un mix unico nel suo genere di cuore e ragione, come dimostra del resto la sua vita generosamente spesa nell’appassionata difesa dei valori cristiani, ho pensato: perché non dare continuità, con un’operazione in progress, alla marcia a tappe verso la Terza Repubblica? Perché non dilatare poi sul web (www.insiemeweb.net) la carta strutturando un dialogo interattivo on line, una discussione assolutamente aperta just in time con gli avvenimenti incalzanti dell’attualità politica? Così è nato questo primo step editoriale cartaceo che riprende, dilata e rilancia e contenuti della prima, spiegando come dalla fine della DC, un democristiano non pentito come Bonalberti, possa arrivare ad una nuova proposta come ALEF, che non sembra la corrente di un partito, propedeutica all’edificazione di un PPE italiano. I soliti antipolitici, quelli che esaltano il fare, sicuramente grideranno all’ennesima operazione nostalgica e passatista basata su una dialettica esasperata, dispersiva e alla fine inconcludente. Attenzione però: in un’Italia ‘sfinita’ proprio dall’antipolitica, Bonalberti invece innesta contenuti vitali per un ritorno della politica vera e seria, una necessità che sembra tagliare oggi trasversalmente tutti gli schieramenti, in vista di una probabile nuova stagione. Dunque un’operazione costruttiva, utile e moderna. Proiettata nel futuro di chi, in una fase prepolitica, da convinto ‘libero e forte’ si prepara al nuovo che avanza a vista d’occhio. Con un distinguo politico: per ricostruire un rapporto con il popolo italiano senza ingannarlo, più che la testa o la pancia stavolta serve soprattutto l’anima.
Giuliano Ramazzina

 

Dalla fine della DC alla svolta bipolare.

Intervista a Ettore Bonalberti
autore: Giuliano Ramazzina
Dopo il risultato elettorale del 13 e 14 aprile 2008 la semplificazione partitica che i cittadini hanno dato con il voto ha dimostrato che il sistema può anche auto-correggersi e che dove non giunge la diplomazia ed i riti che la Repubblica si è data, il popolo interviene. Può essere questo un passaggio importante nella storia del nostro Paese e solamente nei prossimi anni riusciremo a valutarlo nella sua interezza. [...] Questo passaggio storico è quindi diverso da quello che nei primi anni novanta cancellò partiti storici: non è intervenuto un ordinamento dello Stato per proporre un rinnovamento in Parlamento. Il 29 aprile 2008 (anno importante in quanto ricorda il 60° anniversario della Carta Costituzionale) si è costituito il Parlamento della XVI Legislatura dell'era repubblicana, non erano più presenti partiti che hanno una tradizione oltre centenaria come il Partito Socialista; quello con la storia più lunga è la Lega Nord. Abbiamo avviato nei mesi scorsi una discussione sulla Terza Repubblica. I giuristi ci insegnano come il passaggio non avviene solo con il cambiamento della legge elettorale, ma con una importante revisione delle Istituzioni. Ma tant'é che si parlò di Seconda Repubblica con l'avvento del sistema maggioritario (anche se fortemente corretto in senso proporzionale) quasi a voler abbandonare anche in senso dispregiativo l'epoca passata. [...] Le riforme importanti che, purtroppo, mai le forze politiche collegialmente le hanno affrontate, sono sempre in bozza nei cassetti delle varie Commissioni. Le riforme alla Costituzione dove anche passate con il referendum, hanno prodotto delle realtà incomplete o zoppe. Alle riforme importanti mai nessuno ha avuto il coraggio o la forza di cimentarsi ed elencarle ora sarebbe poco stimolante per il nostro lettore. [...] crediamo che sia ancora importante avviare questo periodo con il coraggio e la consapevolezza che ormai il passato ci può dare soprattutto buoni consigli. (Dalla Prefazione di Michele Seno)
 
Questo volume, che comprende una selezione degli scritti che raccontano le vicende politiche italiane dal 2001 al 2005, più che rinverdire le gesta di don Chisciotte della Mancha, l’idealista e folle cavaliere mancego, presenta e mette in evidenza la figura di Ettore Bonalberti, politico rigoroso, per la varietà dei temi da lui affrontati, per la critica ironica ma rispettosa dell’avversario, per l’analisi quasi anatomica dei problemi e delle situazioni politiche italiane, in particolar modo, la sua militanza nella dc a fianco della sua guida politica, morale e spirituale: Carlo Donat Cattin.

Un libro vivace, appassionato e coinvolgente che riesce a trasmettere le caratteristiche personali dell’uomo, del politico “ribelle” per amore e farne intravedere la personalità complessa, prorompente, ma generosa e passionale dell’autore.

Così, con don Chisciotte, avviene una separazione puramente formale, che nulla toglie alla mente lucida e aperta del Bonalberti per continuare a parlare di valori della persona umana e di civiltà cristiana anche in assenza del cosiddetto partito dei cattolici.

Il moderno don Chisciotte scrive, polemizza, si rivolge alla gente, alla nuova classe dirigente (acerba e modesta), ai giovani, agli operatori culturali, agli imprenditori, ai cattolici, ai laici di cultura occidentale.
 
 

Sorprendenti Performance dell'Esecutivo
Governo Prodi alla prova dei fischi ogni qualvolta il presidente e i suoi ministri si azzardano a mostrare le loro facce sulle piazze d’Italia.

DS in affanno: Fassino ottiene di celebrare un congresso scontato a ridosso delle elezioni amministrative e mantiene una fittizia unanimità cedendo sul voto segreto per la nomina del segretario e per la votazione sulle tre mozioni congressuali, mentre spezzoni significativi dell’ala riformista abbandonano il partito. Nicola Rossi straccia la tessera, Peppino Caldarola attende il congresso e poi ognuno per la sua strada, l’ex sen Franco De Benedetti non rinnova l’iscrizione e la Bresso, governatrice del Piemonte, non va al congresso. E, intanto, Massimo D’Alema vede sempre più incombente avvicinarsi l’ombra di Veltroni, pupillo di quei lor signori, con Carlo De Benedetti principale sponsor, che sperano di vedere chiusa l’esperienza degli ex PCI con la loro definitiva confluenza nell’ improbabile ectoplasma del Partito Democratico.

E, intanto, dalla questione dell’allargamento della base USA a Vicenza, al rinnovo del voto per il finanziamento della missione italiana in Afghanistan, vengono alla luce i nervi scoperti di una maggioranza che, su quasi tutti i temi, è divisa. In primis quelli della politica estera, in cui l’antiamericanismo trasuda tra i rifondaroli comunisti, i verdi, quelli di Diliberto e della sinistra diessina. E non sono da meno quei ferrivecchi degli ex basisti DC, con l’ineffabile Franceschini, capogruppo ulivista per grazia ricevuta.
 
Mortadella traballa ma sembra non cadere mai, anche perché trova sempre qualche buon samaritano pronto a prestargli soccorso.

Succederà anche per il voto sull’Afghanistan tra qualche settimana in Parlamento per il senso di responsabilità di tutti, tranne i falsi pacifisti a senso unico della sinistra radicale e verde. E’ una situazione schizofrenica al limite della tollerabilità democratica. Perso il consenso nel Paese e sostenuto in Parlamento da un consenso fittizio, si naviga a vista, mentre gli effetti della terribile finanziaria si fanno già sentire nelle tasche degli italiani. E non bastasse un voto di fiducia ricevuto in Senato dall’opposizione contro il parere della sua maggioranza (caso unico nella storia parlamentare italiana di un governo fiduciato dall’opposizione e con la sua maggioranza che gli nega il voto sulla politica estera) Prodi continua imperterrito a veleggiare nonostante i flebili richiami del presidente Napolitano.

Se il centro sinistra piange, con le due navi ammiraglie dei DS e della Margherita pronte a lasciare gli ormeggi dai loro porti per rifondarsi in un’unica corazzata in vista delle europee del 2009, nel centro-destra non sembra decollare quella spinta verso il partito unitario dei moderati che sarebbe nella logica delle cose. Speriamo almeno che decolli la Federazione dei partiti della Libertà.

Come Godot si aspetta il nuovo sistema elettorale con il ministro Chiti, il quale, collegando la bozza del difficile nuovo testo al tema del federalismo fiscale tanto caro alla Lega e ai nostri governatori regionali, Formigoni in testa, spera di ottenere una certa benevolenza nel voto decisivo al Senato.

Chi vivrà vedrà, anche se all’orizzonte sembrano prevalere più ombre che luci, e, intanto, ci si avvicina al voto delle amministrative di oltre 11 milioni di elettori, cui, inevitabilmente si attribuirà un forte significato politico.
 


Note
Il libro di Ettore Bonalberti lo puoi acquistare in qualsiasi libreria in tutta Italia.

Per ulteriori informazioni scrivere a posta@donchisciotte.net